Ingegnere biomedico monzese di 62 anni, da 12 con la Sla, manager di una multinazionale ha girato il mondo; è sposato con Bea e ha due figlie meravigliose.
“Per continuare a vivere con la SLA ogni malato deve trovare le proprie motivazioni, i propri stimoli.
Possono essere la famiglia, la voglia di veder crescere i figli, un innato senso di dovere verso la famiglia, l’amore incondizionato per la vita e, soprattutto, la coscienza che – anche da disabile gravissimo – la tua presenza è ancora utile”.