Nella mia vita sono stato due anni nel collegio Vittorio Emanuele Secondo, a Giovinazzo provincia di Bari. Nel 1973 ci siamo trasferiti a Milano per lavoro, nel 1977 ho lavorato in Breda per 16 anni, di cui gli ultimi 2 come trasfertista e ho avuto la possibilità di girare mezzo mondo oltre che in tutta Italia. Poi ho studiato alle serali come disegnatore meccanico. Alla sera dopo scuola praticavo arti marziali (per 21 anni). Nel 1982 ho preso la mia prima cintura nera riempiendo la mia stanza di coppe e medaglie. Poi per 2 anni ho trovato lavoro in una azienda di costruzione di macchine meccanografiche. Poi, per avvicinarmi a casa, ho fatto domanda in un’azienda del milanese come meccanico di precisione.
A 2 anni dalla pensione mi è capitato di ammalarmi di questa maledetta malattia, la SLA, che io chiamo Ladra perché ti ruba tutto, tranne il cervello. Questa è la vita di uno SLA. Il 23 maggio ho compiuto gli anni per la prima volta in questa struttura e sono rimasto allibito quando ho visto che festeggiamento mi hanno riservato. Tutto questo, oltre a farmi un piacere immenso, mi ha fatto capire che nonostante la mia malattia devo andare avanti perché ci sono persone che mi vogliono bene veramente e che io devo rispettare la loro professionalità mentre svolgono il loro lavoro.