Non gli piaceva fare i temi a scuola, non gli piaceva proprio scrivere, eppure, ammalato di SLA, ha ottenuto il titolo di giornalista pubblicista, collaborando con Il Dialogo di Monza. Scrive con gli occhi poesie e fiabe, riflessioni e commenti, con rara passione e intelligente ironia: “Orizzonti imprevisti” è titolo del suo libro, profondo inno alla vita.
Nasce a Monza nel 1954, comincia presto a lavorare come meccanico perché ama le moto, ma quando finisce gli studi trova impiego in una azienda farmaceutica internazionale e si dedica alla sua materia, la chimica. Luigi però ama le sfide e ad un certo punto crea una sua impresa che per circa vent’anni produce carrelli elevatori, finché non si ammala. La passione è anche per ogni tipo di sport; è collezionista di modelli di auto e treni; adora instancabilmente la lettura, si definisce un incallito ottimista che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. Qualcuno ha detto di lui: Luigi è una persona senza età. Un giorno sembra il più dolce e sincero bambino, un altro giorno riesce a essere l’adolescente ribelle e spietato, un altro ancora, può essere l’adulto sempre responsabile, fino ad arrivare al nonno saggio e dall’aria di averle viste tutte. Ma più di qualunque altra cosa, lui ha una lucidità che molti non possiedono.