LETTERA A TUTTI GLI IMPRENDITORI ILLUMINATI
Carissimo imprenditore,
mi chiamo Pippo e sono da qualche anno malato di SLA. Sì, proprio di SLA, questa schifosa malattia che silenziosa silenziosa ti prende giorno dopo giorno, come un cancro. Senza fartene accorgere, piano piano ti divora. Sembra che stia lì a godere della tua infermità, mentre ti lascia immobile su un letto libero di usare gli occhi. Sì, libero di usare proprio solo gli occhi, così si può leggere nello sguardo della gente e capire che chi sta bene ti vede come un fenomeno da baraccone e si chiede: “Ma come farà a campare questo povero Cristo tutto il giorno sdraiato a letto, potendo muovere solo gli occhi? Io al suo posto mi sarei già lasciato andare!” Io penso che dalla vita c’è sempre da imparare e che, qualunque sia il modo in cui (la vita) decide di presentarsi, vale sempre la pena di viverla fino all’ultimo istante, anche se a volte la forza sembra mancare e si vorrebbe che finisse tutto in fretta.
Io mi sono fatto coraggio e –come si dice- “ho spaccato il culo ai passeri” e pur sapendo che alla fine l’avrà vinta lei, uso tutta la forza che mi rimane per non abbattermi. Con un semplice vaffa’ la mando a quel paese e continuo la mia guerra personale, continuo a combattere con le unghie e con i denti questa orrenda malattia, cercando così di scuotere psicologicamente anche gli altri miei fratelli, allettati o in carrozzina.
Caro amico, perdonami se mi sono permesso di darti del tu e di parlare in piena libertà. L’ho fatto con il massimo rispetto ed educazione perché cosi facendo – senza troppi sottintesi – mi riesce più facile dirti quello che ti voglio dire. Vengo al dunque.
La struttura dove mi trovo da ormai 7 anni è come una persona con una grande forza di lottare per il benessere e il bene di chi – come me – è affetto da SLA o vive in stato vegetativo, e non solo. Quando sono stato travolto dalla malattia, poter accedere a questa residenza non lo credevo possibile. Invece si è donata a me e ha aiutato me e la mia famiglia a ritrovare una nuova casa sicura, un luogo di accoglienza e di cura e persino di attenzione alla qualità della mia vita, offrendomi stimoli e opportunità, facendomi sentire visto, impegnato, esistente con dignità, dando senso alla mia vita di tutti i giorni.
Mi ha portato persino a scrivere un libro, facendomi sentire un privilegiato che può guardare avanti. Sì proprio io con la SLA e libero solo di usare gli occhi. So che la Residenza – che ormai è la mia casa – è uno straordinario progetto in cui sono stati investiti ben undici milioni di euro é che bisogna ancora finire di pagare. Ecco, per me questo è coraggio, è un vero e proprio atto di fiducia e può averlo fatto solo chi crede fino in fondo nell’importanza di fare il bene dell’uomo, chi capisce i suoi bisogni e fa veramente di tutto per aiutarlo. Io ne sono testimone e, anche se non mi posso muovere, sto venendo da te con tutta la fiducia che ho per chiederti di aiutare chi aiuta me e tanti altri come me. La mia stanza è il mondo che mi è stato restituito dopo averlo perduto con la malattia, il luogo dove ora posso esistere con tutti i miei segni personali, dove posso vivere la vicinanza di tutti i miei affetti e dove addirittura posso scrivere ed essere pubblicato!
Ho pensato perciò di usarla per il bene di tutti, mettendola in vendita. L’appello che faccio è dunque questo:
COMPRA LA MIA STANZA!
Comprare la “mia” stanza significa dire a tutti quanto è importante che esistano luoghi di rispetto e di cura capaci di offrire sì i migliori servizi, ma anche di dare un ambiente di vita alla Persona costretta a vivere imprigionata dentro la propria malattia. Significa per me essere sicuro che la mia stanza resterà per sempre un bene anche per chi verrà dopo di me. Questo era ciò che mi premeva dire e mi scuso se mi tradisce l’emozione e magari non sono stato abbastanza chiaro. Però, se vai sul sito www.cooplameridiana.it troverai tutte le informazioni che cerchi e in particolare la descrizione di un Progetto straordinario che si chiama SLAncio.
Grazie per qualsiasi cosa, grandissima o piccolissima, che vorrai fare per noi.
0 commenti