Non si sa bene come l’uomo abbia imparato ad addestrare e a modulare i suoni che riusciva ad emettere dalla bocca trasformandoli piano piano in un grande mezzo espressivo di comunicazione.
La voce ha così permesso all’uomo di dare un nome agli oggetti e di parlare dando un senso ai dialoghi e tramandando le proprie esperienze e le proprie abitudini di vita. In pratica iniziando a fare la storia. Questo strumento espressivo ha assunto un valore artistico per chi è dotato di una voce potente e gradevole, diventando un canto.
Cosa succede a chi perde improvvisamente la voce? I malati di Sla lo sanno bene, perché, oltre al resto, diventano orfani anche di voce. Infatti la mancanza della capacità di respirare con una certa potenza rende debole la colonna di aria che arriva alle corde vocali rendendo via via vano ogni sforzo da parte del malato. Alla fi ne ci si sottopone alla tracheostomia per la ventilazione meccanica e si dice addio alla possibilità di parlare. Smettere di parlare non è una cosa semplice per chi non si può nemmeno muovere, pensate di essere in pericolo, normalmente si grida, ci si sposta, si fa qualcosa. Invece un malato di Sla spera, prega, stringe i denti e si prepara a subire il colpo.
Senza la voce vince il silenzio, un mondo che ci isola, che ci fa sentire la pesantezza della solitudine, anzi, quello che è più grave è che chi si mette in contatto con noi tende ad interpretare la poca mimica facciale che ci rimane, e questo porta il nostro presunto interlocutore a capire ciò che lui pensa, non quello che in realtà si vorrebbe dire. Per fortuna la tecnologia che si è sviluppata per merito di qualche persona illuminata, ci ha permesso di usare dei computer che, oltre a consentirci di scrivere con gli occhi, sono dotati di voci che danno la possibilità di colloquiare facilmente con chiunque, e questo ci integra un po’ di più nel mondo dei normali. Per chi è “diverso” è essenziale poter avere “Voce”, direi vitale, perché ci permette di conquistare il nostro piccolo, ma per noi immenso, spazio nella società, dove possiamo parlare delle nostre esperienze, delle nostre esigenze, dei nostri sogni e delle nostre idee, idee di chi viene considerato spesso uno scarto o un peso.
Ma in questi “scarti” ci si possono trovare degli scrigni preziosi con dentro la saggezza di chi ha soff erto e di chi vive in pace con sé stesso e con il mondo.
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