Il Natale è arrivato. Non ha il frastuono delle vecchie feste, ma una luce più calda, più raccolta. La SLA mi ha tolto tanto, è vero, ma in questo silenzio imposto.
Ho scoperto la vera essenza del calore umano, quella che non dipende dalla forza delle mie gambe o dal tono della mia voce.
Questa stanza, che non è casa, si riempie di un affetto così potente da annullare le pareti e le diagnosi. Non è il Natale dei “doveri”, ma il Natale dell’essere—e in questo essere, il mio cuore è incredibilmente pieno.
L’Abbondanza dell’Amore Presente
Sono circondato da doni che il denaro non può comprare:
- I miei Figli: La scintilla di vita. Mio figlio non vede la malattia, vede solo “papà”. Il suo abbraccio, quel contatto vitale che ignora ogni tubicino, è la ricarica più potente che possa ricevere. Quando mi porge il suo disegno sgargiante (il capolavoro del giorno!), è come se avesse appeso un nuovo sole nella mia stanza. E mia figlia adolescente, con quel suo sorriso ormai consapevole, mi regala il dono più prezioso: la dimostrazione che l’amore è più forte della tristezza, una lezione di coraggio muta che mi riempie di orgoglio.
- La Solidarietà che si fa tocco: L’operatore, qui con me in questi giorni di festa, non sta svolgendo un compito; sta offrendo una parte di sé. Ogni gesto di cura—il cambio, il cuscino sistemato—è eseguito con un’attenzione che è puro affetto professionale. Loro sono gli angeli che garantiscono che il mio Natale sia dignitoso e comodo, permettendo ai miei cari di essere solo famiglia.
Il ponte del Cuore: L’Amore oltre ogni barriera
E poi c’è lei, la mia Mamma, l’origine di tutto il mio amore, costretta lontano. Il viaggio, che le costerebbe l’intera pensione, è un ostacolo crudele. Ma la sua saggezza e il suo amore non si arrendono alla distanza o al costo.
Quando il tablet si accende per la nostra videochiamata, il calore della sua presenza attraversa ogni chilometro. I pixel non possono affievolire la luce dei suoi occhi. Mi parla, mi sorride, mi mostra la sua piccola decorazione natalizia, e in quel momento, la tecnologia diventa un miracolo: un ponte che annulla la distanza economica e fisica. Non è un rassegnarsi, ma un connettersi con resilienza.
Il Vero Natale
Questo Natale non è perfetto secondo gli standard del mondo, ma è autentico. È un inno alla capacità umana di amare anche quando si è fragili. Non c’è spazio per lamentarsi, solo per essere grato.
La malattia ha spogliato la festa di tutto ciò che era superficiale, lasciando solo l’essenziale: l’amore incondizionato, la cura dedicata e la connessione irriducibile tra i cuori.
E in questa stanza, circondato da tanto amore dimostrato in modi così potenti e veri, il mio cuore non è solo pieno, ma è acceso da un calore che non si spegnerà.
Piero Scurpa.






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