Il valore del tempo va cercato, anche nella SLA

Pubblicato il

2 Feb 2024

Categorie

Commenti

Mi diverto molto a osservare come mi guardano, perché le persone sane giudicano sempre un disabile in carrozzina come incapace di intendere.

A Milano si è sempre detto “il tempo è denaro!” e noi siamo cresciuti con questa idea, un misto di speranza e ossessione. È quindi normale che si corresse dietro a questo sogno illusorio che pochi hanno concretizzato. La mia vita è cambiata profondamente quando la Sla ha deciso di venirmi a fare compagnia, allora, avendo tanto tempo a disposizione, ho cominciato a pensare e a riflettere sulle cose terrene e divine e ho cominciato a capire. Ho rallentato i miei ritmi quotidiani, un po’ perché era quello che mi imponeva la malattia, un po’ perché volevo godermi quelli che pensavo fossero i miei ultimi tempi di vita.

Il tempo non passava mai e le giornate erano dense di pensieri, allora uscivo con l’aiuto di un’amica che mi faceva da badante e da bastone perché ormai sbandavo visibilmente, e andavamo a prenderci un caffè al bar e a parlare del più e del meno , lontani da tutti per confidarci le nostre paure e le nostre prospettive di vita. I giorni sono comunque passati e sono arrivato alla San Pietro, c’era poco da essere felici perché ero circondato da tante donne e ancora non ero abituato a farmi toccare dappertutto nonostante fossero tutte molto discrete, ma non è facile rinunciare di colpo alla propria intimità. Quando mi hanno assegnato il computer, il mio primo computer (avevo sempre odiato i computer perché ritenevo che fossero troppo invadenti e impersonali), ho cominciato a scrivere e mi sono reso conto che il pc possedeva grandi potenzialità che non conoscevo. Perciò mi avrebbe sicuramente fatto comodo imparare a usarlo bene perché mi avrebbe potuto aprire una interessante e splendida finestra sul mondo, che mi avrebbe permesso di attingere alle numerose fonti di informazione presenti sul web e di contattare amici e parenti, così ho ripreso coraggio e buonumore.

In fondo, mi dicevo, cos’è la Sla? E ho cominciato a trovarne pregi e difetti. In realtà ci sono tanti difetti che accompagnano la Sla ma, grazie al mio carattere indomito, ribelle e scanzonato, ho cercato di trovare dei lati positivi anche a questa socia di maggioranza che si è impadronita del mio corpo di fabbrica. Ho quindi pensato che la Sla possa avere i seguenti vantaggi per me:

  1. è difficile che io venga mosso quando mi fanno delle foto
  2. non rispondo male alle persone che non mi capiscono o che fanno male ciò che chiedo
  3. sono diventato molto più tollerante verso le zanzare che si posano sul mio viso, apparecchiano la tavola e mi succhiano lentamente il sangue
  4. quando mi capita di andare in giro e di incontrare gente che non conosco, mi diverto molto a osservare come mi guardano perché le persone sane giudicano sempre un disabile in carrozzina come incapace di intendere e spesso si lasciano sfuggire pensieri ad alta voce, dicendo che forse era meglio che mi lasciassero morire piuttosto che vivere così. Quando poi faccio segno a chi mi accompagna di prendere la tabella con cui comunico, restano di stucco, come davanti a un fantasma, dicendo: ” Ma …Allora capisce!? “, e scappano via.

Insomma, sono migliorato parecchio rispetto a prima sotto molti aspetti e rispetto di più il prossimo perché conto sempre fi no a 10, 100 o 1000 prima di rispondere e questo mi permette di sbagliare meno. L’orologio sulla parete muove le lancette e ogni tanto lo guardo e mi rapisce l’attenzione. La lancetta dei secondi si muove a scatti e mi ipnotizza per un po’, poi penso: è ora di cambiare canale… è ora che mi vengano ad alzare… ma quando si accorgono che sto tossendo? È ora di dormire… Le mie preghiere mi accompagnano verso il dormiveglia. Chiudo gli occhi e mi immergo nel sonno facendomi cullare dai sogni stupendi che accompagnano le mie notti.

Domani sarà una bella giornata!

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo articolo è comparso su:

N:50

Gennaio

2024

L’autore

Luigi Picheca

Giornalista

Potrebbero interessarti…