I sogni forse sono una rivincita, una seconda occasione
di Claudio A.F. Messa
Quando sogno me stesso, quasi sempre non sono più ammalato.
Sogno di andare alle olimpiadi e di vincere i 400 metri, i 200 metri, i 400 a ostacoli e ovviamente i 100 metri, probabilmente perché l’atletica leggera è lo sport che ho fatto per 10 anni.
Sogno anche di fare l’astronauta e di andare su Marte, poi in guerra e poi ancora all’università.
…E quando mi sveglio sono a letto con la SLA…
È vero, ero un atleta e il mio fisico era libero di muoversi, però, mi sono reso conto che la mobilità forse non appartiene solo al mio corpo, ma anche alla mente che mi consente di spaziare ovunque, ad esempio, quando libero la fantasia per scrivere i miei racconti di fantascienza…
In questo modo mi sento ancora un “atleta” anche se sono costretto a stare fermo… E se permetto alla mia mente di andare a tante velocità, di muoversi e spaziare… ecco che non mi sento ammalato…. Qualcuno dentro di me sembra che dica: “Vai, Claudio, non smettere di correre!”
Non so che persona sono, se buona, altruista, generosa, coraggiosa o cattiva… Forse tutte queste insieme.
Non so neppure perché spesso sogno di andare in guerra. Guardo tanti film di questo genere: la guerra d’indipendenza Americana, la prima guerra mondiale, chiamata anche LA GRANDE GUERRA, la seconda guerra mondiale, la guerra di Corea, il Vietnam e ovviamente la guerra in Iraq…
Ho comprato molti ebook di tutte le guerre citate, perché cerco a tutti i costi di capire per quale motivo sono iniziate. La guerra è terribile, perché l’uomo fa cose orrende al nemico.
Forse si sogna la guerra perché magari si è arrabbiati o perché in realtà non ci si sente abbastanza coraggiosi per parteciparvi. Non so.
A militare ero nei paracadutisti, ma non mi sono mai lanciato. Di questo mi pentirò per sempre.
Credo che il sogno sia come una rivincita o una seconda occasione che ci si concede…
Forse la guerra a cui penso è quella che faccio ogni momento contro la SLA, il “nemico” di cui cerco giustamente di conoscere l’origine, il perché di questo attacco alla mia vita, al mio mondo…
Me lo chiedo ormai da diciassette anni, senza ancora riuscire a “fare la pace”. È per questo che forse, nel tentativo di sconfiggere la SLA, ho come bisogno di attivarmi per cercare di conoscere e capire le cause che hanno scatenato la mia malattia!
Attraverso i miei sogni, di guerra in guerra, capisco che forse nella vita non bisogna mai stancarsi di combattere e non serve a niente rimpiangere il passato.
Anche se non mi sono lanciato con il paracadute, mi rendo conto che da anni faccio incredibili “voli” che richiedono molto più coraggio di quel lancio.
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