La musica è nostalgia

Pubblicato il

31 Mag 2021

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La musica è come una macchina del tempo

di Laura Tangorra

 

La musica è come una macchina del tempo. È incredibile quello che avviene nella nostra mente quando ascoltiamo una melodia, ed è affascinante pensare alle migliaia di connessioni che si attivano all’istante tra i neuroni, in risposta a qualche nota. Quasi mi sembra di vederlo il cervello: dalla corteccia uditiva, in una frazione di secondo si scatena una frenesia silenziosa, uno scambio di informazioni che corre in diverse direzioni andando ad attivare i ricordi.

E così, mi basta sentire “Breathe in the Air” che subito nella mia memoria si apre un’immagine che amo tantissimo: noi tre sorelle, tra i quindici e i diciotto anni, sedute sui letti dei nostri cugini, anche loro tre, e della nostra stessa età. E mentre ascoltiamo i sacri vinili dei Pink Floyd, ci ammazziamo dalle risate per le loro uscite in dialetto barese, quello sguaiato che si sente nei mercati di pesce nel quartiere di Bari vecchia.

E quando le corde della chitarra di Pino Daniele vibrano sulle note di “A me me piace ‘o blues”, la melodia mi scaraventa nel 1981.

Ho diciotto anni, sono a Milano in piazza Duomo con mia sorella Elisabetta e Paolo: concerto di Pino! Siamo arrivati alle 2 del pomeriggio per prendere posto in prima fila, proprio davanti al palco subito dietro alle transenne. Mentre il nostro Pino canta, riesco quasi a vedere le sue gocce di sudore sulla fronte, sotto quei lunghi e indomabili capelli neri.

Tutti cantano fortissimo… penso che gli stonati d’Italia si siano dati appuntamento proprio qui, dietro di noi. Cantano e ci spingono in avanti, sempre più avanti finché ci ritroviamo abbracciati alle transenne… ho anche un po’ paura, ma poi tutto si calma.

Ho venticinque anni invece, al primo accordo di “Prendi la Luna” di Concato. È il mio compleanno e sono in chiesa: ho sposato Franco pochi minuti fa… E dopo i “tanti auguri” cantati dal mio coro, che ha anche animato la cerimonia, mia sorella ci ha dedicato questa canzone stupenda cantata da lei…

 

La musica è complice della nostalgia. Io che spesso tengo la musica di sottofondo, combatto di continuo con questo sentimento che a volte mi massacra. Però, non volendo rinunciare anche alla musica, ho imparato a convivere con la nostalgia. Ma non è sempre facile…: vorrei avere ancora i figli piccoli sempre attaccati a me come cozze, vorrei rivedere il mio papà per dirgli tutte le cose che non gli ho mai detto, vorrei ancora insegnare di fronte a tanti occhietti che mi guardano attenti, vorrei ancora parlare, camminare, abbracciare…

 

In fondo ho nostalgia di una vita normale, meravigliosamente normale.
Che bello avere da cucinare, stirare, pulire la mia casa… che stupida, quando potevo farlo a volte me ne lamentavo. Che bello mangiare a tavola con Franco e i nostri figli e chiacchierare con loro, tenendo in braccio i nipotini già in pigiama… adoro i bambini piccoli in pigiama.

Però in fondo non è negativa la nostalgia, non significa non amare il proprio presente, ma soltanto avere bei ricordi. Certo, nel mio caso è diverso… io vorrei tanto guarire…!

Ironia della sorte: il mio secondo nome è Rita, e S. Rita da Cascia è la Santa degli impossibili, dei casi disperati.

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L’autore

Laura Tangorra

Insegnante e Scrittrice

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